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Negli ultimi decenni il design, inteso sia come pratica sia come pensiero progettuale, si trova sempre più frequentemente a intersecare i suoi percorsi con le scienze, generando nuovi scenari. Attraverso una lettura critica e comparata delle forme di design che collaborano con le cosiddette scienze hard -fisica, chimica, matematica e biologia- e con quelle contemporanee più fluide e interdisciplinari, questo libro propone una indagine delle diverse e inedite opportunità offerte alla dimensione del progetto. L'incontro tra design e scienze crea occasioni di contaminazione che consentono loro di cooperare, per ricavare vantaggi reciproci e prefigurare insieme futuri possibili. Molte delle conquiste raggiunte nei diversi campi della scienza producono rivoluzioni che incidono profondamente sul modo di vivere delle persone, sulle loro opinioni e scelte. Il design ha un ruolo importante nei processi di decodifica di questi mutamenti, nel dare loro forma e significato per trasmetterli alla società e favorirne l'adattamento. Il metodo adottato nell'indagine di queste relazioni si fonda su un'analisi di casi studio progettuali e di percorsi teorici volta a mettere in luce gli approcci metodologici e i possibili effetti sulla cultura del progetto, ma anche i limiti e gli equivoci correlati a questi fenomeni. Il libro attinge, inoltre, dall'esperienza dell'autrice maturata nell'ambito dell'Hybrid Design Lab, laboratorio di ricerca, didattica e sperimentazione progettuale del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli", dedicato alle relazioni di collaborazione mutuale tra design e scienze.